Da un po' di tempo in Italia le aziende cominciano a convertirsi al biologico e ad introdurre varietà antiche o selvatiche. Tra queste “innovazioni” si inizia a parlare (finalmente) anche di micrortaggi.
Già col diffondersi del veganesimo sono stati introdotti nella dieta quotidiana i germogli, che come sappiamo hanno un potente effetto alcalinizzante sul nostro corpo, come la maggior parte delle verdure crude.
Ma quali sono i vantaggi nell’introdurre i germogli nella nostra dieta?
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un contenuto energetico molto elevato dato dalla presenza di zuccheri semplici e quindi più veloci da metabolizzare
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proteine vegetali da apportare quotidianamente nella nostra dieta, con il vantaggio di eliminare quei grassi che troviamo invece nelle proteine animali
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le vitamine che comprendono tutto il gruppo B ( sulla b12 non ci metterei la mano sul fuoco), vitamina A e vitamina C. Si dice inoltre che ce ne sia una concentrazione tre volte maggiore rispetto alla pianta adulta.
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i sali minerali che sono presenti in alte percentuali tra cui sodio, fosforo, potassio, calcio e ferro.
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la clorofilla che sembra aiutare la rigenerazione del sangue, la formazione di globuli rossi ed una migliore ossigenazione del corpo.
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gli enzimi vivi che il nostro corpo produce consumando energia, essendo già presenti nei germogli ne traiamo un vantaggio da un punto di vista fisiologico e metabolico.
Essendo alcalinizzanti ci aiutano anche nella prevenzione contro alcune forme di cancro, osteoporosi e sono degli ottimi anti-infiammatori per tutto il corpo! Aiutano l’organismo a rinforzarsi, ossigenare, migliorare la digestione e la depurazione, combattono i radicali liberi e quindi la funzione del corpo a 360°!
Sono da considerarsi dei veri e propri superfood!
In America invece, già dalla fine degli anni ‘80, vengono utilizzati nei piatti i micrortaggi, non sono altro che dei germogli che hanno però 1-2 settimane di vita circa.
Anch’essi hanno numerose proprietà da un punto di vista nutrizionale e nutraceutico rispetto agli ortaggi maturi e sono ad oggi usati come contorno su dei piatti in alcuni ristoranti. Secondo recenti studi e ricerche, hanno inoltre la proprietà di ridurre significativamente il colesterolo cattivo, i livelli di trigliceridi e le citochine infiammatorie nel fegato.
In Brianza è nata una start-up che si dedica esclusivamente alla loro coltivazione e a quanto pare, l’università di Bari ha preso così a cuore la questione da esserne diventata un vero e proprio punto di riferimento nazionale.
Come posso coltivarli?
Vi posso assicurare che coltivare germogli e micrortaggi in casa è semplicissimo e non costa niente, bisogna solo avere un po' di tempo e passione. Vi ricordate dell’esperimento di scienze da piccoli a scuola? Esatto!
Per quanto riguarda i germogli, il metodo più semplice consiste in un boccaccio di vetro, con una retina messa sopra e trattenuta da un elastico. Bisogna bagnare i semi (se ne trovano di specifici all’uso) e tenerli in ammollo dalle 6 alle 12 ore, quelli più piccoli possono anche essere solo bagnati. Successivamente risciacquare i semi 2-3 volte al giorno, servendosi della retina posta sopra al barattolo come filtro! Ad ogni modo, se proprio volete esistono dei germogliatori appositi da poter acquistare.
Per quanto riguarda i micrortaggi invece, bisogna preparare il substrato in contenitori preferibilmente plastici, l’ideale sarebbe non più alti di 5 cm. Forare il fondo del contenitore per permettere la fuoriuscita di acqua e la formazione di muffe e funghi. Acquistare un terriccio di qualità, se ne trovano di specifici per la germogliazione, e cercare di piantare semi di provenienza biologica. Inizialmente bagnare col nebulizzatore per poi procedere regolarmente all’irrigazione. A seconda delle varietà il ciclo può durare dai 7 ai 21 giorni e l’altezza ottimale è tra i 3 ed i 7 cm!
Per maggiori informazioni, posterò le fonti alla fine dell’articolo!
Come sempre ringrazio chi avrà avuto il piacere di leggere tutto e chi esprimerà un parere nei commenti!
Un abbraccio alcalino Casper
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