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Dopo le grandi sfide di questo Gennaio tra ChatGPT , Grok e DeepSeek, l'intelligenza artificiale era sulla bocca di tutti, e sembrava la rivoluzione del secolo, che ci avrebbe cambiato la vita entro poco tempo, con tanti che gridavano all'apocalisse, dicendo che questi strumenti non avrebbero dovuto essere rilasciati così presto al pubblico, e che dovevano essere implementate subito delle direttive per tenere sotto controllo lo sviluppo delle Ai.
Altri, invece, dicono che l'Ai è tutta una bolla speculativa, e non c'è infondo molto da preoccuparsi: la loro tesi è che le aziende in relazione con l'Ai ricevono molti più soldi di quanti ne producono, consumando anche materie prime come acqua e corrente in enormi quantità, creando una bolla speculativa per cui fa "figo" investire i propri soldi in Ai, con tutto il mercato che pompa questo tipo di azioni.
Molti citano il famosissimo "Dot-Com Bubble", di fine anni 90 ed inizio anni 2000, in cui, grazie alla diffusione di internet, nacquero tantissimi aziende , quotate in borsa, relative all'e-commerce e alle attività del web, anche se inverità non c'era molto sotto, spesso basandosi più sul “potenziale futuro” che su profitti reali.
Bastava aggiungere “.com” al nome per far salire le azioni, un po' come oggi basta mettere "AI", e la magia è servita, la tua azienda sembra proiettata verso il futuro, e investitori e fondi di venture capital sono pronti a mettere grandi somme.
Ma come fini il Dot-com bubble? Con il Nasqaq che fece -78%, e molte di queste aziende, senza troppo fondamentali sottostanti, chiusero bottega.
Però fu una specie di selezione naturale, un filtro che ha eliminato i furboni e gli approfittatori, e fatto andare avanti chi aveva veramente delle idee vincenti ed una etica del lavoro impeccabile, infondo, se sto scrivendo questo post su internet, oggi, nel 2025, vuole dire che non era internet ad essere una bolla, ma la troppo speculazione.
Intanto Microsoft ha appena stilato una sua Blacklist dei lavori che sono già in fase di sostituzione da parte della Ai, e di quelli che hanno vita breve: traduttori, scrittori, giornalisti e correttori di bozze, questi ruoli, basati sulla manipolazione del linguaggio e delle informazioni, sono altamente esposti agli avanzamenti degli LLM (modelli linguistici di grandi dimensioni), che eccellono in tali compiti.
I "colletti bianchi", ovvero i lavori di concetto, spesso fatti in ufficio da persone molto qualificate, con laurea e contro-laurea, sembrano essere, al contrario delle previsione passate, le occupazioni più a rischio di "sostituzione" da parte della AI, anche se questo brutto termine , che spaventa molto, viene sostituito con la parola "integrazione", come a voler addolcire l'amara pillola che sta per arrivare.
Mentre, i lavori manuali, come elettricisti, idraulici o operatori di macchinari, che richiedono destrezza manuale e interazione fisica, risultano meno minacciate, almeno nel breve termine, aspettando i passi avanti nella robotica, che sembrano andare molto più lentamente rispetto alla AI, ma piano piano arrivano anche quelli, non vi preoccupate...
Secondo me l'AI come strumento non è affatto una bolla, anzi, è e sarà un qualcosa che cambierà le nostre vite per sempre, cosa che vale per gli avanzamenti in tutti i campi della tecnologia, che in certi campi vanno velocissimi, in altri, come la robotica o il trasporto, sembrano avere qualche problemino in più e vanno più lenti.
Però sono d'accordo che c'è troppa speculazione in questo campo, anche nel mondo crypto abbiamo avuto un po' troppe coin che hanno messo il suffisso AI solo per risultare più appetibili, e quindi sì, quando esce la proverbiale polvere da sotto il tappeto, ci potrebbe essere un tonfo sui mercati, ma questo non vuol dire che la AI non sia un game-changer.
Grazie dell'attenzione e alla prossima.
Immagine realizzata con ChatGPT