🎥 Finding My Place in the Media Unit as a young woman

Hello friends, it's my first time writing in this community and I'm so glad to be finally able to join in here.

To the business of the day, this is my entry for the Unto & Bisunto Contest #38 in the Olio di Balena community. The theme for this week is: “A moment when I truly felt like I was part of something.” I decided to share a personal experience from my church media unit. Thank you for reading 💛

Passiamo agli affari del giorno, questo è il mio contributo per il Contest Unto & Bisunto #38 nella comunità di Olio di Balena. Il tema di questa settimana è: "Un momento in cui mi sono sentito/a davvero parte di qualcosa." Ho deciso di condividere un'esperienza personale legata alla mia unità media in chiesa.

To be honest, when I first joined the media unit in my church, I was excited, but also a little unsure. I was just a girl who loved creativity - pictures, videos, design, and all that - but I didn’t exactly know what to expect.

At first, it wasn’t what I hoped it would be.

Most of the time, I just stood around doing nothing. I would come early, sit through meetings, and watch others get assignments, while I was barely even noticed. No camera to handle, no editing to do, not even something as simple as clicking a few pictures. I was just... there. Present, but invisible.

It didn’t take long to feel like I didn’t belong.

Deep down, I knew it wasn’t because I had nothing to offer—it was more about how I was seen. Some people felt like, "she’s a girl, what’s she doing here?" The media unit is often seen as a ‘guy’ thing—technical, stressful, fast-paced. Maybe they thought I couldn’t keep up, or maybe they just didn’t want to give me the chance to prove otherwise.

But I stayed.

I kept showing up, kept helping out in little ways—even when no one asked me to. I would support others, assist silently, and learn from the sidelines. It was hard sometimes, but I reminded myself why I joined in the first place.

Then everything changed when a new administration came in.

Suddenly, I wasn’t invisible anymore.

I started getting real opportunities—handling the camera, recording videos during services, creating graphics, and even giving ideas for content. I felt alive again. My creativity had space to breathe. I was no longer just “the girl in media.” I became someone they relied on. Someone they needed.

That season made me realize how much difference it makes to feel included.

Now, every time I stand behind the camera or create something meaningful, I remember those early days. And I smile—not because it was easy, but because I didn’t give up. I stayed true to myself and waited for the right moment to shine.

That was the moment I truly felt like I was part of something—not just a unit, but a team. A family.

And that moment? It changed everything.

🎥 Trovare il Mio Posto nell’Unità Media

Ad essere sincera, quando sono entrata per la prima volta nell’unità media della mia chiesa, ero emozionata, ma anche un po’ incerta. Ero solo una ragazza che amava la creatività—le foto, i video, il design e tutto il resto—ma non sapevo davvero cosa aspettarmi.

All'inizio, non era come avevo sperato.

La maggior parte del tempo stavo semplicemente lì senza fare nulla. Arrivavo presto, partecipavo alle riunioni, guardavo gli altri ricevere incarichi, mentre io venivo quasi completamente ignorata. Nessuna fotocamera da usare, nessun montaggio da fare, nemmeno qualcosa di semplice come scattare qualche foto. Ero solo… lì. Presente, ma invisibile.

Ci è voluto poco per sentirmi fuori posto.

Nel profondo sapevo che non era perché non avessi nulla da offrire, ma piuttosto per come venivo vista. Alcuni pensavano: “È una ragazza, che ci fa qui?” L’unità media è spesso vista come una cosa “da maschi”—tecnica, stressante, veloce. Forse pensavano che non ce l’avrei fatta, o forse semplicemente non volevano darmi una possibilità.

Ma sono rimasta.

Continuavo a presentarmi, ad aiutare in piccoli modi—anche quando nessuno me lo chiedeva. Davo supporto, assistevo in silenzio, imparavo osservando. A volte era difficile, ma mi ricordavo il motivo per cui avevo scelto di farne parte.

Poi tutto è cambiato con una nuova amministrazione.

All'improvviso non ero più invisibile.

Ho cominciato a ricevere vere opportunità—usare la fotocamera, registrare video durante i culti, creare grafiche, e persino proporre idee per i contenuti. Mi sono sentita di nuovo viva. La mia creatività aveva finalmente spazio per respirare. Non ero più solo “la ragazza nell’unità media.” Sono diventata una persona su cui contare. Una persona di fiducia.

Quella stagione mi ha insegnato quanto sia importante sentirsi inclusi.

Ora, ogni volta che sto dietro la fotocamera o creo qualcosa di significativo, ricordo quei primi giorni. E sorrido—non perché sia stato facile, ma perché non ho mollato. Sono rimasta fedele a me stessa e ho aspettato il momento giusto per brillare.

Quello è stato il momento in cui mi sono sentita davvero parte di qualcosa—non solo un’unità, ma una squadra. Una famiglia.

E quel momento? Ha cambiato tutto.

Thank you for stopping by. ❤️