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"Il segreto per un aperitivo perfetto è semplice: dimenticare che esistono i bambini. Peccato che i bambini non se ne dimentichino mai di te."
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Ciao Hiver!
Sai quando ti immagini un aperitivo da rivista patinata, con il bicchiere di spritz che brilla al tramonto, le patatine croccanti in una ciotola di design, e tu seduto lì, rilassato come un influencer di Bali? Bene, dimentica tutto. La realtà, almeno a casa mia, è più simile a una puntata di Mai dire Banzai: lo spritz c’è, le patatine pure… e poi arriva Samuele, che decide che il tavolino del salotto è un ottimo trampolino per la sua nuova disciplina olimpica, il “tuffo sul parquet”.
La scena tipica è questa: io e Reny decidiamo che, dopo una giornata di corse, pannolini, e lotte epiche per convincere Samuele che le scarpe vanno ai piedi e non in lavatrice, ci meritiamo un aperitivo casalingo. Lo spritz lo preparo io, perché mi piace sentirmi barista per 5 minuti, shakerando l’Aperol con la stessa enfasi con cui James Bond ordina il suo Martini (anche se il mio viene decisamente più annacquato).
Mettiamo sul tavolo una ciotola di patatine — non quelle bio senza sale e senza gusto, ma quelle vere, quelle che ti lasciano le dita arancioni e un senso di colpa che ti accompagna fino al giorno dopo.
Ed ecco che parte la festa:
Samuele, con la precisione di un ninja, afferra una manciata di patatine e sparisce dietro il divano.
Reny, che ha giurato di “mantenere un certo ordine” in casa, fa finta di niente, perché sa che tanto tra cinque minuti ci saranno briciole ovunque, e la sua battaglia è persa in partenza.
Io cerco di bere lo spritz mentre Samuele decide che il mio bicchiere è un giocattolo sensoriale da esplorare, quindi scappa verso di me urlando “Papàààààààà!” con la stessa enfasi di Braveheart.
Ora, se hai mai provato a bere uno spritz con un bambino di due anni in giro, sai che la sfida non è tanto non rovesciare il bicchiere, ma riuscire a salvare il tuo dignitoso diritto all’aperitivo.
Un altro episodio epico? L’ultima volta, Reny ha portato anche delle olive “per fare scena”. Bene: Samuele le ha lanciate una per una dal balcone, come se stesse benedicendo i passanti con il sacro dono della frutta secca. “Ecco, una per te, una per te… E questa per il cane del vicino.”
La cosa buffa è che, nonostante il caos, questi momenti sono quelli che più raccontano la mia idea di lifestyle. Non è il drink in sé, non è il cibo, non è nemmeno la pace (che tanto non c’è mai): è quel disordine domestico condito con una spruzzata di ironia che, alla fine, rende tutto incredibilmente… Nostro.
Un consiglio pratico ma ironico:
Se anche tu vuoi organizzare un aperitivo casalingo “alla maniera genitore”, ti do un consiglio: metti da parte i bicchieri eleganti. Non farti fregare dall’idea romantica del calice sottile e chic. Usa i bicchieri di plastica dura, quelli da campeggio. Così, quando tuo figlio deciderà di testare le leggi della fisica e lanciarti il bicchiere come un frisbee, almeno non dovrai passare la serata a raccogliere cocci dal pavimento.
Bonus tip: prepara una ciotola di “patatine di riserva” da tirare come esca in caso di emergenza. Funziona sempre. 🎯
Alla fine, l’aperitivo casalingo non è un momento di relax, ma un piccolo spettacolo familiare, con me e Reny nel ruolo di comparse e Samuele in quello di protagonista assoluto. È stancante, è rumoroso, ma è anche la parte migliore della giornata.
E Tu? Sei più da spritz in salotto con caos incorporato o preferisci rifugiarti al bar, fingendo che i bambini siano “degli altri”? 🍹
Ti Abbraccio!
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“Sì, anch'io nacqui tra gli uomini. Non avevo mai visto la Giungla. Mi passarono il cibo dietro le sbarre in un recipiente di ferro finché una notte sentii che ero Bagheera, la Pantera, e non un giocattolo per gli uomini, e spezzai la stupida serratura con una zampata e me ne andai; e poiché avevo imparato le astuzie degli uomini, nella Giungla divenni più terribile di Shere Khan.”
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"The secret to a perfect aperitivo is simple: forget that children exist. Too bad children never forget about you."
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Hello Hiver!
You know when you imagine an aperitivo straight out of a glossy magazine, with a glass of spritz sparkling in the sunset, crispy chips in a designer bowl, and you sitting there, relaxed like a Balinese influencer? Well, forget all that. The reality, at least in my house, is more like an episode of Never Say Banzai: there's a spritz, there are chips... and then Samuele arrives, who decides that the coffee table in the living room is an excellent springboard for his new Olympic discipline, the "hardwood floor dive."
The typical scene is this: Reny and I decide that, after a day of running, diapers, and epic struggles to convince Samuele that shoes belong on our feet and not in the washing machine, we deserve a home-made aperitivo.
I make the spritz because I like to feel like a bartender for five minutes, shaking the Aperol with the same emphasis James Bond uses to order his Martini (even though mine is decidedly more watered down).
We put a bowl of chips on the table—not the salt-free, flavorless organic ones, but the real ones, the ones that leave your fingers orange and a sense of guilt that stays with you until the next day.
And here's the party:
Samuele, with the precision of a ninja, grabs a handful of chips and disappears behind the couch.
Reny, who has vowed to "maintain some order" in the house, pretends not to notice, because he knows that in five minutes there will be crumbs everywhere, and his battle is already lost.
I try to drink the spritz while Samuele decides my glass is a sensory toy to explore, so he runs toward me yelling "Daddy!" with the same emphasis as Braveheart.
Now, if you've ever tried drinking a spritz with a two-year-old around, you know the challenge isn't so much keeping the glass from spilling, but rather preserving your dignified right to an aperitivo.
Another epic episode? Last time, Reny even brought some olives "for show." Well, Samuele threw them one by one from the balcony, as if blessing passersby with the sacred gift of dried fruit. "Here, one for you, one for you... And this one for the neighbor's dog."
The funny thing is that, despite the chaos, these moments are the ones that best express my idea of lifestyle. It's not the drink itself, it's not the food, it's not even the peace (which is never there anyway): it's that domestic disorder seasoned with a dash of irony that, in the end, makes everything incredibly... ours.
A practical yet ironic tip:
If you also want to organize a home aperitivo "the parent way," I'll give you a piece of advice: put aside the elegant glasses. Don't be fooled by the romantic idea of a slim, chic glass. Use hard plastic cups, the kind you use for camping. That way, when your child decides to test the laws of physics and throw the glass at you like a Frisbee, at least you won't have to spend the evening picking up shards from the floor.
Bonus tip: prepare a bowl of "reserve chips" to throw as bait in case of emergency. It always works. 🎯
In the end, a home aperitivo isn't a moment of relaxation, but a little family show, with Reny and I as extras and Samuele as the star. It's tiring, it's noisy, but it's also the best part of the day.
And you? Are you more into spritzing in the living room with all the chaos built in, or do you prefer to take refuge at the bar, pretending the kids belong to "other people"? 🍹
I hug you!
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"Yes, I was born among men too. I had never seen the Jungle. They passed me food behind bars in an iron container until one night I felt that I was Bagheera, the Panther, and not a toy for men, and I broke the stupid lock with a paw and went away; and because I had learned the ways of men, I became more terrible in the Jungle than Shere Khan.”
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The texts are translated with simultaneous translators; for the avoidance of doubt I have decided that they will all be translated exclusively with Google Translate.Of course, English is not my first language but I try, forgive any mistakes and imperfections of Translate.