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“Le vacanze sono quel momento in cui i genitori vanno in un posto diverso per fare le stesse cose, ma con meno comodità.”
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Qualsiasi genitore onesto, probabilmente sotto stress
Ciao Hiver! Oggi ti porto con me in un viaggio… verso il salotto. Che poi è la mia unica destinazione estiva, se escludi i viaggi mentali verso un luogo dove Samuele dorme fino alle 10 e Reny non mi guarda come se fossi il colpevole della sua insonnia cronica.
Benvenuto alla mia “Giornata #NoVacanza: la survival guide domestica”, ovvero l’arte zen del non partire e pentirsene ogni mezz’ora, mentre cerchi di fingere che starsene a casa “è meglio così, almeno risparmiamo e ci rilassiamo”. Certo. Come no.
Tutto ha inizio quando Samuele, il mio adorabile nanetto con la forza di un lottatore di MMA, decide che è giorno. Non importa che fuori ci siano ancora i gatti che rientrano dopo la baldoria notturna. Per lui, l’alba è solo una formalità.
Mi sveglio col suo ditino ficcato nell’occhio destro e una vocina allegra che dice: “Papà! Papà! PAPÀ!!” Che è dolcissimo, certo. Peccato che io abbia dormito 4 ore perché la notte prima ha deciso di emulare un gufo caffeinomane.
A quel punto la giornata prende una piega precisa: quella della schiena di chi ha passato mezz’ora a cercare un ciuccio sotto il letto senza accendere la luce.
Mentre Reny combatte il suo demone personale (la moka), io tento di convincere Samuele a mangiare qualcosa che non sia polvere di biscotti raccolta sotto il divano. Il rituale è sempre lo stesso:
- Gli offro una banana
- Lui la lancia al cane (che non abbiamo)
- Piange perché “voleva la banana intera”
- Io gliela ridò intera
- Piange perché “è intera”
Nel frattempo Reny, che ha decisamente scelto di volermi ancora bene nonostante tutto, mi chiede se “oggi riusciamo a fare qualcosa di diverso”. Io penso a fare un’escursione nel ripostiglio. È fresco, buio e ha anche le scope: un piccolo Airbnb dell’anima.
Se ti stai chiedendo: “Ma non potete andare al mare, in montagna, in una sagra, a fare un picnic?” Sì, ma anche no. Perché ogni proposta fuori casa è una missione militare che richiede:
- Borsa termica
- Acqua
- Salviettine
- Giochi
- Crema solare
- Il peluche preferito di Samuele (che cambia ogni 48 ore)
- E soprattutto, un'anima forte e pronta a essere spezzata dal caldo umido.
Quindi optiamo per starcene in giardino. Io sudo, Reny conta quanti secondi resisteremo prima che Samuele si butti nella piscinetta e Samuele? Samuele è felice. Perché sta mangiando ogni schifezza trova come fosse gelato alla nocciola.
A mezzogiorno Reny si lancia in cucina con l’ottimismo di chi non ha ancora aperto il frigo. Io tengo impegnato Samuele, cioè lo inseguo per casa con un pezzo di zucchina come se fosse un ostaggio.
Alla fine pranziamo. Tutti. Qualcosa. Io avanzo metà cotoletta, Reny si dimentica di mangiare perché “sta solo assaggiando”, e Samuele… fa finger painting col sugo sul muro. Arte contemporanea, lo chiamano.
Consiglio pratico (ma non troppo): inventati un angolo “zen” tutto tuo Sì, parlo proprio a te, viaggiatore del divano. Se anche tu vivi questa meravigliosa estate #NoVacanza, creati un angolo zen personale. Il mio? Una sedia pieghevole in giardino, con vista su… la strada. Ci vado quando posso e, per 3 minuti (cronometro alla mano), fingo di essere in un resort a Bali. Con le cuffiette e l’app che riproduce suoni di onde. Poi Samuele mi raggiunge con una carota usata come bastone da tamburo e il sogno svanisce. Ma quei 3 minuti… oh, quei 3 minuti.
Alle 14.30 Reny propone un pisolino collettivo. Funziona così: Samuele dorme 2 ore. Io dormo 3 minuti. Reny nessuno. Poi si riparte, con energia pari a quella di una candela spenta.
Il resto del pomeriggio lo passiamo a fare “giochi educativi” che consistono nel costruire una torre di cubi che Samuele abbatte urlando “BUUU!”. Io lo assecondo. Reny mi guarda come se stessi crescendo un piccolo Godzilla. E forse ha ragione.
Alle 22.30, dopo mille storie, canti, abbracci e “solo un altro goccio d’acqua”, Samuele crolla. Io e Reny ci sediamo finalmente sul divano, pronti a guardare qualcosa. Ma succede sempre la stessa cosa:
- Accendiamo Netflix
- Selezioniamo un film
- Titoli di apertura
- Io dormo. Reny dorme.
- Samuele si sveglia.
A quel punto, buonanotte davvero.
Quindi, tu sei in vacanza o in sopravvivenza? Se anche tu stai vivendo questa meravigliosa estate senza partire, fatti sentire. Raccontami nei commenti la tua #NoVacanza, magari ci facciamo compagnia virtuale… Che è l’unico tipo di compagnia che non chiede di essere portata al parco alle 7 del mattino.
E ricordati: Non è vacanza se non puoi metterti in costume… per stendere i panni in balcone. 🩳
Ti Abbraccio!
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“Sì, anch'io nacqui tra gli uomini. Non avevo mai visto la Giungla. Mi passarono il cibo dietro le sbarre in un recipiente di ferro finché una notte sentii che ero Bagheera, la Pantera, e non un giocattolo per gli uomini, e spezzai la stupida serratura con una zampata e me ne andai; e poiché avevo imparato le astuzie degli uomini, nella Giungla divenni più terribile di Shere Khan.”
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"Vacations are that time when parents go somewhere different to do the same things, but with fewer comforts."
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Any honest parent, probably under stress
Hi Hiver! Today I'm taking you with me on a journey... to the living room. Which is actually my only summer destination, if you exclude mental journeys to a place where Samuele sleeps until 10 and Reny doesn't look at me as if I'm the culprit of his chronic insomnia.
Welcome to my "#NoVacationDay: the domestic survival guide," or the Zen art of not leaving and regretting it every half hour, while trying to pretend that staying home "is better this way, at least we save money and relax." Sure. Of course.
It all begins when Samuele, my adorable little guy with the strength of an MMA fighter, decides it's daytime. It doesn't matter that the cats are still outside, returning from their late-night revelry. For him, dawn is just a formality.
I wake up with his little finger stuck in my right eye and a cheerful little voice saying: "Daddy! Daddy! DADDY!!" Which is incredibly sweet, of course. Too bad I slept only four hours because the night before he decided to emulate a caffeine-addicted owl.
At that point, the day takes a specific turn: that of the back of someone who spent half an hour searching for a pacifier under the bed without turning on the light.
While Reny fights his personal demon (the moka pot), I try to convince Samuele to eat something other than cookie dust collected under the sofa. The ritual is always the same:
- I offer him a banana
- He throws it to the dog (which we don't have)
- He cries because "he wanted the whole banana"
- I give it back to him whole
- He cries because "it's whole"
Meanwhile, Reny, who has decided to still love me despite everything, asks me if "we can do something different today." I think about taking a trip to the storage room. It's cool, dark, and even has brooms: a little Airbnb for the soul.
If you're wondering, "But can't you go to the beach, to the mountains, to a festival, or for a picnic?"
Yes, but also no. Because every proposal outside the home is a military mission that requires:
- Cooler bag
- Water
- Wipes
- Toys
- Sunscreen
- Samuele's favorite stuffed animal (which he changes every 48 hours)
- And above all, a strong soul, ready to be broken by the humid heat.
So we opt for staying in the garden.
I'm sweating, Reny is counting how many seconds we'll last before Samuele jumps into the paddling pool, and Samuele? Samuele is happy. Because he's eating every piece of junk food he can find like it's hazelnut ice cream.
At noon, Reny rushes into the kitchen with the optimism of someone who hasn't opened the fridge yet. I keep Samuele busy, chasing him around the house with a piece of zucchini like he's a hostage.
In the end, we have lunch. All of us. Something. I have half a cutlet left over, Reny forgets to eat because he's "just tasting," and Samuele... finger-painting with the sauce on the wall. Contemporary art, they call it.
Practical advice (but not too much): invent your own "zen" corner Yes, I'm talking to you, couch potato. If you're also experiencing this wonderful #NoVacation summer, create your own personal zen corner.
Mine? A folding chair in the garden, overlooking... the street. I go there when I can and, for three minutes (stopwatch in hand), I pretend I'm at a resort in Bali. With headphones and an app that plays wave sounds. Then Samuele comes to me with a carrot used as a drumstick, and the dream fades. But those three minutes... oh, those three minutes.
At 2:30 PM, Reny suggests a collective nap. It goes like this: Samuele sleeps for two hours. I sleep for three minutes. Reny doesn't sleep at all. Then we start again, with the energy of a blown-out candle.
The rest of the afternoon is spent playing "educational games," which consist of building a tower of blocks that Samuele knocks down while yelling "BOO!" I go along with it. Reny looks at me as if I were raising a little Godzilla. And maybe he's right.
At 10:30 PM, after a thousand stories, songs, hugs, and "just another drop of water," Samuele collapses. Reny and I finally sit on the couch, ready to watch something. But the same thing always happens:
- We turn on Netflix
- We select a movie
- Opening credits
- I'm asleep. Reny is asleep.
- Samuele wakes up.
At that point, goodnight indeed.
So, are you on vacation or just surviving?
If you're also enjoying this wonderful summer without leaving, let me know. Tell me in the comments about your #NoVacation, maybe we can keep each other company virtually... Which is the only kind of company that doesn't require a ride to the park at 7 in the morning.
And remember: It's not a vacation if you can't put on your swimsuit... to hang out the laundry on the balcony. 🩳
I hug you!
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"Yes, I was born among men too. I had never seen the Jungle. They passed me food behind bars in an iron container until one night I felt that I was Bagheera, the Panther, and not a toy for men, and I broke the stupid lock with a paw and went away; and because I had learned the ways of men, I became more terrible in the Jungle than Shere Khan.”
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The texts are translated with simultaneous translators; for the avoidance of doubt I have decided that they will all be translated exclusively with Google Translate.Of course, English is not my first language but I try, forgive any mistakes and imperfections of Translate.