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"L’amore è condividere il telecomando… e perdere comunque la battaglia."
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Ciao Hiver!
Lo so, lo so. Tu pensavi che il weekend fosse sinonimo di relax, serie TV e coccole sul divano. E invece no. Almeno non a casa mia. Da noi, il weekend si trasforma in un reality familiare pieno di colpi di scena, drammi internazionali e risse da divano. Altro che “House of the Dragon”: qui si gioca a “Game of Remote”.
"Questo weekend non usciamo, vero?" – dico a Reny con quel tono finto-spensierato che in realtà è una richiesta d'aiuto mascherata. E lei, con quel suo sorrisetto da "sono di Calcutta e ti controllo con un solo sopracciglio", risponde: "Tranquillo, stiamo a casa. Relax."
Sì. Relax. Come no. Relax a casa con un bimbo di quasi due anni (Samuele, per chi ancora non lo conosce – ma seriamente, come fai a non conoscere Samuele?!), una moglie incinta da un paio di mesi e un solo telecomando. UNO. SOLO. TELECOMANDO.
Dunque, sabato ore 22.00 Samuele è finalmente crollato dopo aver svuotato il cesto dei giochi per la quindicesima volta e aver fatto un balletto freestyle sulle note della sigla di “Bluey” (che ormai conosco meglio del mio codice fiscale).
Io e Reny ci guardiamo come due reduci di guerra. Lei si sistema sul divano con quel pancino che inizia a fare capolino, io prendo il telecomando con la stessa solennità con cui Frodo afferra l’Anello. E inizia la battaglia.
Io: “Metto qualcosa di leggero, tipo una docuserie sulle truffe in criptovalute.” Reny: “Metti Bridgerton.” Io: “Ma... Bridgerton? Davvero? Ancora con quei vestiti del 1800?” Reny: “Meglio quelli che i tuoi hacker tristi con la felpa.” Io (tentando il colpo basso): “Ma amore, è educativo. Possiamo imparare come evitare le truffe…” Reny: “Metti Bridgerton.”
Fine della discussione. Clic. Bridgerton – Stagione 2, Episodio 1. Io mi ritiro in silenzio, portando con me una birra e l'ultimo brandello della mia dignità.
Appena parte la sigla, Samuele si risveglia. Sì, perché ha un sesto senso: sa quando ci stiamo rilassando e decide che è il momento perfetto per chiedere un biscotto, un cambio pannolino, o per lanciarsi come Spider-Man dal divano.
E così, mentre il Duca di Hastings sussurra frasi sdolcinate a un ritmo esasperante, io sono lì che cerco di impedire a Samu di sfilare il cavo HDMI con la stessa precisione con cui un artificiere smonta una bomba.
Reny: “Ti prego, fallo calmare… sto seguendo la trama.” Io: “Ma non succede niente! Si guardano e poi ballano!” Reny: “Shhh!”
Samuele ride. Lui sì che si diverte. E in fondo… anche io. Anche se Bridgerton non è proprio la mia passione, vedere Reny che si emoziona per ogni dialogo in costume e Samuele che balla come un tarantolato sulle musiche da camera… beh, un po’ mi sento parte di una sitcom. La nostra sitcom.
I momenti top del weekend:
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Samuele che cerca di cambiare canale con il ciuccio, pensando sia un telecomando.
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Io che provo a spiegare a Reny il finale di un thriller che non abbiamo nemmeno guardato.
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Reny che si addormenta dopo 10 minuti di visione... e appena cambio serie, si sveglia dicendo: “Non cambiare, sto guardando!”
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Io che lancio l’idea geniale: “Perché non guardiamo una commedia romantica indie francese?” (Spoiler: l’ho detto solo per non dormire sul divano.)
Consiglio pratico ma assolutamente inutile (ma te lo do lo stesso):
Compra un secondo telecomando. Non serve a niente, perché comunque lei userà quello che vuoi usare tu. Ma ti farà sentire mentalmente preparato alla guerra fredda del weekend. In alternativa, educa tuo figlio a portarti il telecomando e a dire “Papà decide”. (Serve solo qualche chilo di biscotti al giorno, ma funziona. Forse.)
E poi arriva la domenica sera…
Siamo lì, io e Reny, sdraiati sul divano, Samuele finalmente addormentato come un angelo dopo aver fatto il suo show notturno da “Cirque du Soleil”. Ci guardiamo. Silenzio.
Io: “Domani inizia un’altra settimana.” Reny: “Sì, ma tra 7 mesi inizia anche una nuova vita.” Io: “Se è un altro maschio, gli do subito il secondo telecomando.” Reny: “Se è una femmina, lo prende lei. E vince.”
E io so già che sarà così. Perché a casa nostra non comanda chi urla di più, ma chi ama di più. E qui si ama tanto. Con la confusione, i film a metà, i cartoni a palla, i cuscini per terra e il telecomando sempre nel posto sbagliato.
E quindi eccoci qua, reduci da un altro weekend domestico in stile Bollywood (Reny docet) + Netflix + Samuele in versione maratoneta del caos.
Ma tu? Hai mai vissuto un weekend da “telecomando conteso e figli in festa”?
Raccontamelo nei commenti. Ti leggo volentieri, magari mentre faccio finta di guardare l’episodio 8 di Bridgerton. 😅
Ti Abbraccio!
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“Sì, anch'io nacqui tra gli uomini. Non avevo mai visto la Giungla. Mi passarono il cibo dietro le sbarre in un recipiente di ferro finché una notte sentii che ero Bagheera, la Pantera, e non un giocattolo per gli uomini, e spezzai la stupida serratura con una zampata e me ne andai; e poiché avevo imparato le astuzie degli uomini, nella Giungla divenni più terribile di Shere Khan.”
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"Love is sharing the remote control... and still losing the battle."
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Hi Hiver!
I know, I know. You thought the weekend was synonymous with relaxation, TV series, and cuddling on the couch. But no. At least not in my house. Here, the weekend turns into a family reality show full of twists, international drama, and couch fights. Forget "House of the Dragon": here we play "Game of Remote."
"We're not going out this weekend, are we?" I say to Reny in that fake-carefree tone that's actually a disguised cry for help. And she, with that "I'm from Calcutta and I'm controlling you with just one eyebrow" smile, replies: "Relax, we're staying home. Relax."
Yes. Relax.
Of course. Relaxing at home with an almost two-year-old (Samuele, for those who don't know him yet—but seriously, how can you not know Samuele?!), a wife who's been pregnant for a couple of months, and only one remote control. ONE. ONLY. REMOTE CONTROL.
So, on Saturday at 10:00 PM, Samuele finally collapsed after emptying the toy basket for the fifteenth time and freestyling to the theme song from "Bluey" (which I now know better than my tax code).
Reny and I look at each other like two war veterans. She settles into the couch with that belly starting to show, I grab the remote with the same solemnity with which Frodo grabs the One Ring. And the battle begins.
Me: "I'll put on something light, like a docuseries on cryptocurrency scams." Reny: "Put on Bridgerton." Me: “But... Bridgerton? Really? Still wearing those 19th-century clothes?” Reny: “Better those than your sad hackers in hoodies.” Me (trying a low blow): “But honey, it's educational. We can learn how to avoid scams…” Reny: “Put on Bridgerton.”
End of discussion. Click. Bridgerton – Season 2, Episode 1. I retreat in silence, taking with me a beer and the last shred of my dignity.
As soon as the theme tune starts, Samuele wakes up. Yes, because he has a sixth sense: he knows when we're relaxing and decides it's the perfect time to ask for a cookie, a diaper change, or to dive off the couch like Spider-Man.
And so, while the Duke of Hastings whispers corny phrases at an exasperating pace, I'm there trying to stop Samu from unplugging the HDMI cable with the same precision with which a bomb disposal expert dismantles a bomb.
Reny: “Please, calm him down… I'm following the plot.” Me: “But nothing's happening! They look at each other and then they dance!” Reny: “Shhh!”
Samuel laughs. He's having fun. And deep down… me too. Even though Bridgerton isn't exactly my thing, seeing Reny get emotional over every conversation in costume and Samuele dancing like a tarantula to chamber music… well, I feel a little bit like I'm in a sitcom. Our sitcom.
Top moments of the weekend:
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Samuele trying to change channels with his pacifier, thinking it's a remote control.
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Me trying to explain to Reny the ending of a thriller we haven't even watched.
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Reny falling asleep after 10 minutes of watching… and as soon as I change series, he wakes up saying, “Don't change, I'm watching!”
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Me coming up with the brilliant idea: “Why don't we watch a French indie romantic comedy?” (Spoiler: I only said that so I wouldn't sleep on the couch.)
Practical but completely useless advice (but I'll give it to you anyway):
Buy a second remote control. It's pointless, because she'll use the one you want to use anyway. But it will make you feel mentally prepared for the weekend's cold war. Alternatively, teach your child to bring you the remote and say, "Dad decides." (It only takes a few kilos of cookies a day, but it works. Maybe.)
And then comes Sunday evening...
There we are, Reny and I, lying on the couch, Samuele finally asleep like an angel after putting on his late-night "Cirque du Soleil" show. We look at each other. Silence.
Me: "Tomorrow begins another week." Reny: "Yes, but in seven months a new life also begins." Me: "If it's another boy, I'll give him the second remote control right away." Reny: "If it's a girl, she gets it. And she wins."
And I already know it will be like this. Because in our house, it's not the one who screams the loudest who rules, but the one who loves the most. And here we love so much. With the chaos, the half-finished movies, the cartoons going wild, the cushions on the floor, and the remote control always in the wrong place.
And so here we are, fresh off another Bollywood-style weekend at home (Reny teaches us) + Netflix + Samuele as a chaos marathon runner.
But what about you? Have you ever had a weekend of "contesting the remote control and celebrating the kids"?
Tell me about it in the comments. I'd love to read you, maybe while I pretend to watch episode 8 of Bridgerton. 😅
I hug you!
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"Yes, I was born among men too. I had never seen the Jungle. They passed me food behind bars in an iron container until one night I felt that I was Bagheera, the Panther, and not a toy for men, and I broke the stupid lock with a paw and went away; and because I had learned the ways of men, I became more terrible in the Jungle than Shere Khan.”
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The texts are translated with simultaneous translators; for the avoidance of doubt I have decided that they will all be translated exclusively with Google Translate.Of course, English is not my first language but I try, forgive any mistakes and imperfections of Translate.