Proprio ieri sera, mi sono imbattuta in una tra le moltissime conferenze di TED (Technology Entertainment Design) che mi ha fatto riflettere molto sulla limitata quantità di acqua di cui disponiamo. Si, è sicuramente un argomento molto sentito e da tanti anni discusso, ma ormai ci abbiamo fatto così l’abitudine nel sentire sempre le stesse cose che neanche ci sforziamo di dare un vero significato. La cosa che più mi ha fatto “allarmare” per così dire sono stati i numeri, le cifre o le percentuali della quantità di acqua dolce nel mondo.
Mi piacerebbe abbracciare la causa affrontata da Lara Mazahreh, autrice della conferenza e attivista per la conservazione d’acqua, per diffondere questo messaggio e vi riporterò alcuni dati e notizie a mio parere importanti che ho raccolto ascoltandola. Mazahreh è appassionata dell’impatto sociale ed è stata coinvolta in progetti per l’ambiente, istruzione, occupazione, sullo sviluppo economico e assistenza sociale. Il suo scopo in questo caso è far capire a individui, aziende e paesi che la crisi idrica esiste e che dobbiamo agire quanto prima.
Vorrei prima aggiungere qualche dato come ad esempio il fatto che la Terra dispone circa del 3% di acqua dolce derivante soprattutto da ghiacciai, il resto dai laghi, fiumi, torrenti, stagni, ruscelli o da precipitazioni atmosferiche (pioggia, neve, nebbia), e solo una piccolissima parte deriva da fenomeni di eruzioni vulcaniche. Può sembrarci pazzesco come il nostro pianeta sia formato dal 71% di acqua ma noi possiamo avere accesso solo al quel 3% di cui i 2/3 sono immagazzinati nei ghiacciai in forma congelata. E’ da pensare che circa il 10% della popolazione mondiale non ha ancora accesso ad acqua potabile eppure è un elemento che molti di noi ignora.
Il sindaco di Città del Capo, dichiarò nel 2017 che le scorte di acqua possibili sarebbero durate meno di 4 mesi e che era necessario razionarla in modo che ci fossero almeno 100 litri al giorno d’acqua a persona… Immaginate quanti possono essere 100 litri a persona per circa 433.688 abitanti di Città del Capo! In ogni caso, così facendo a distanza di sette mesi l’acqua non si esaurì, ma il limite di acqua consentita era sceso a 87 litri, annunciando che questo sarebbe stato l’inizio di una siccità permanente.
E’ chiaro che un fenomeno del genere potrebbe capitare a chiunque e in qualsiasi Paese o città del mondo. Secondo i dati dell’ ISTAT del 2015, un italiano consuma in media 245 litri d’acqua a persona ogni giorno. Oggi sono molto pochi i Paesi che dispongono di quantità d’acqua maggiori rispetto a vent’ anni fa, sono meno del 5%. Il punto è che il resto delle nazioni ha un forte calo di questo bisogno essenziale; si conta che un paese su tre è in stato di crisi. Per fare un esempio più vicino a noi, qualche settimana fa è stato dichiarato lo stato di emergenza, o quantomeno è molto vicino, nella città di Palermo. A Palermo non c’è più acqua nei bacini e se non pioverà in abbondanza sarà un problema; già nel 2017 si era registrato un calo del 35%. Sono stati invitati i cittadini a risparmiare il più possibile e anche se il piano di emergenza per la spartizione dell’acqua non si è avviato, è già pronto. Adesso sono disponibili 21 milioni di metri cubi d’acqua, il problema è che lo scorso anno erano quattro volte superiori, di circa 80 milioni di metri cubi. Ma ritornando alla nostra Lara Mazahreh, lei ci consiglia 3 importantissime lezioni;
Lezione 1
Bisognerebbe sempre comunicare di quanta acqua dispone il proprio paese; come lei afferma: “per poter risolvere un problema, dobbiamo riconoscere di avere un problema”. Paesi come Città del Capo o l’Australia, che ha subito una delle peggiori siccità durata dal 1997 al 2009, hanno adottato un sistema molto interessante in cui sulle autostrade mettevano cartelli elettronici che fungevano da indicatori dei livelli per l’acqua così ogni volta che qualcuno passava si ricordava sempre a cosa andava in contro. Da quel momento iniziò a cambiare il tipo di relazione con l’acqua e anche il modo di pensare.
Lezione 2
La seconda lezione che ci insegna è che bisogna incoraggiare le persone a risparmiare acqua. Basti pensare a una delle più grandi cisterne del mondo che è quella di Singapore , Marina Barrage, che è grande circa 1/6 di Singapore stessa ed si è riusciti a potenziare la fornitura di acqua del 10%.
Lezione 3
Bisogna andare oltre la superficialità. Cosa intende? Ha fatto un semplice e piccolo esempio che rende il concetto; in Namibia le persone bevono acqua riciclata dal 1968. A molti può far schifo ma loro non possono permettersi di respingere quel poco che hanno, ecco perché sono riusciti ad andare oltre la superficialità.
Diamo troppo per scontato che l’acqua dal rubinetto esce per tutti, ma quando ci diranno che non basterà per i prossimi mesi? Ecco perché dobbiamo iniziare a prepararci e a prevenire; magari con piccole accortezze come chiudere l’acqua mentre ci laviamo i denti o quando laviamo i piatti è inutile tenere aperto il rubinetto se si stanno insaponando i piatti, o magari stare meno tempo sotto la doccia che molti considerano come una sorta di "santuario" dove potersi rilassare, o sarebbe molto vantaggioso iniziare ad avere ognuno di noi una cisterna con cui raccogliere acqua piovana e riutilizzarla in moltissimi modi diversi. Non ci vuole moltissima fantasia per evitare tanti piccoli sprechi. Le soluzioni ci sono, e sono anche tante… ma noi come agiremo?
Fonti ricerche:
-http://blog.netafim.it/acqua-dolce-riserve-mondiali/
-https://www.lifegate.it/persone/news/22_marzo_giornata_mondiale_dell_acqua_i_numeri
-https://www.ted.com/talks/lana_mazahreh_3_thoughtful_ways_to_conserve_water