Come dicevo in altri post, non sono una persona di molta fantasia e fatico a trovare "titoli" su sui poi scrivere; oggi quindi vi racconterò un aneddoto successo prima delle ferie di Natale.
Lavoro in una media realtà lavorativa a conduzione familiare, le dinamiche di potere possono essere tanto complicate quanto frustranti. Sebbene l'organigramma sia piuttosto semplice (e i vertici ovviamente ad appannaggio di figli,zii,nipoti,bisnipoti...), la gestione familiare crea spesso confusione e, talvolta, tensioni difficili da gestire. Lavorando nel reparto operativo uno degli episodi più frustranti si è verificato prima del periodo natalizio, quando ero riuscito a programmare con largo anticipo le mie ferie, approvate senza problemi dal titolare. Quello che doveva essere un periodo di meritato riposo si è trasformato in un incubo a causa di un insieme di circostanze che mi ha fatto davvero arrabbiare.
Tutto è iniziato a inizio dicembre, quando, all’improvviso, è arrivata una richiesta urgente da parte di un cliente importante. Il titolare, come naturale, ha dato l'ordine di mettersi subito al lavoro per completare l’incarico. Tuttavia, proprio mentre mi preparavo a concentrarmi su questo incarico urgente, è intervenuto suo figlio, il responsabile di reparto, con una decisione diametralmente opposta. Senza ragioni apparenti, ha fermato tutto e mi ha indirizzato verso un altro lavoro che, in quel momento, non era prioritario né tanto meno urgente.
Nonostante avessi spiegato che il tempo stava passando il figlio del titolare ha continuato a insistere su cavilli burocratici e tecnicismi che ritardavano ulteriormente il tutto. I giorni passavano e il lavoro importante restava sospeso, mentre io continuavo a svolgere compiti minori e poco rilevanti. Nessuna comunicazione da parte degli altri membri della famiglia, e la situazione sembrava paralizzata.
A un certo punto, a meno di una settimana da Natale, ho scoperto che il figlio del titolare aveva preso la decisione di andare in viaggio, lasciando il lavoro incompleto e i ritardi a carico degli altri. Questo comportamento mi ha innervosito ulteriormente, perché non solo avevo perso settimane di lavoro senza una chiara direzione, ma ora il titolare, al suo ritorno, si è presentato con un atteggiamento molto diverso. Mi ha convocato e, con una certa freddezza, mi ha detto che dovevo iniziare immediatamente il lavoro urgente e, visto il tempo perso, le mie ferie natalizie sarebbero state annullate.
A quel punto, la mia pazienza è venuta meno. Ero arrabbiato e frustrato. Non solo il figlio del titolare aveva gestito male la situazione, ma ora la responsabilità dei ritardi veniva scaricata su di me, come se io fossi l’unico a dover rimediare agli errori fatti da altri. Ho rifiutato con fermezza la richiesta di cancellare le ferie. Gli ho detto che, se il lavoro era in ritardo, la colpa era principalmente del comportamento del figlio e che non ero disposto a sacrificare il mio tempo libero per un errore che non avevo commesso. Ho chiesto che fosse suo figlio a prendersi le responsabilità dei ritardi.
La reazione del titolare è stata di sorpresa e, in parte, di disappunto, ma alla fine ha dovuto accettare la mia decisione. Non so se tutte le realtà a conduzione familiare siano così, spero vivamente di no, ma certo è che quando cambierò lavoro eviterò con cura altre gestioni familiari.